vacanze a reggio calabria
Reggio Calabria (Calabria) è vivace e moderna nell’aspetto, con pianta a scacchiera, episodi architettonici di gusto classicheggiante, palazzi liberty tinteggiati in colori pastello: come si è già accennato, ben poco rimane dalla città antica, continuamente distrutta dai terremoti e rasa al suolo da quello che il 28 dicembre 1908 annientò anche Messina.
Corso Matteotti.
In mezzo al verde sono disposti alcuni monumenti intitolati ai figli più famosi della città, compreso quello a Corrado Alvaro; più avanti, il monumento ai caduti di Franco jerace ricorda anche l'improvviso sbarco a Reggio di Calabria di Vittorio Emanuele III, forzato nel 1900 a interrompere un viaggio in mare per assumere il trono dopo il mortale attentato al padre Umberto I. Più avanti, un recinto racchiude i ruderi delle mura greche l’unica vestigia di Reghion, mentre della romana Reghiuni julii rimangono, poco distante, i piccoli resti delle terme romane. Conclude il corso il giardino della Villa comunale, ricco di essenze rare e esotiche.
Il Museo archeologico nazionale.
Lo si visita principalmente per osservare i Bronzi di giace, ritrovati nel 1972 al largo del piccolo centro che ha dato loro il nome. Le due superbe figure di guerriero, ascritte a una scuola attica del V secolo a.C., sono poste al centro di un grande salone climatizzato, e ciò ne favorisce la visione avvicinata da parte del pubblico. Nello stesso ambiente è collocato il cosiddetto ritratto di Filosofo, testa bronzea di un vecchio dalla lunga barba, di straordinaria bellezza per la riproduzione analiti¬ca della fisionomia del personaggio. Il museo, sistemato in un edificio appositamente progettato da Marcello Piacentini, custodisce altri reperti di notevole valore, come la testa di Apollo in marmo rinvenuta a Cirò Marina, opera greca dell'età di Fidia, la preziosa raccolta di pinakes, sottili tavolette votive in terracotta con scene in rilievo legate al culto di Persefone, il celebre gruppo dei Dioscuri originario dal santuario di Marasà a Locri e il Cavaliere di casa Narafatti, figura di giovane a cavallo sostenuto da una sfinge che riproduce uno tra i più preziosi esempi di arte della Magna Grecia. Alle collezioni archeologiche d'età classica si accostano un'interessante sezione preistorica, raccolte di etnologia, arte moderna e medievale.
Corso Matteotti.
In mezzo al verde sono disposti alcuni monumenti intitolati ai figli più famosi della città, compreso quello a Corrado Alvaro; più avanti, il monumento ai caduti di Franco jerace ricorda anche l'improvviso sbarco a Reggio di Calabria di Vittorio Emanuele III, forzato nel 1900 a interrompere un viaggio in mare per assumere il trono dopo il mortale attentato al padre Umberto I. Più avanti, un recinto racchiude i ruderi delle mura greche l’unica vestigia di Reghion, mentre della romana Reghiuni julii rimangono, poco distante, i piccoli resti delle terme romane. Conclude il corso il giardino della Villa comunale, ricco di essenze rare e esotiche.
Il Museo archeologico nazionale.
Lo si visita principalmente per osservare i Bronzi di giace, ritrovati nel 1972 al largo del piccolo centro che ha dato loro il nome. Le due superbe figure di guerriero, ascritte a una scuola attica del V secolo a.C., sono poste al centro di un grande salone climatizzato, e ciò ne favorisce la visione avvicinata da parte del pubblico. Nello stesso ambiente è collocato il cosiddetto ritratto di Filosofo, testa bronzea di un vecchio dalla lunga barba, di straordinaria bellezza per la riproduzione analiti¬ca della fisionomia del personaggio. Il museo, sistemato in un edificio appositamente progettato da Marcello Piacentini, custodisce altri reperti di notevole valore, come la testa di Apollo in marmo rinvenuta a Cirò Marina, opera greca dell'età di Fidia, la preziosa raccolta di pinakes, sottili tavolette votive in terracotta con scene in rilievo legate al culto di Persefone, il celebre gruppo dei Dioscuri originario dal santuario di Marasà a Locri e il Cavaliere di casa Narafatti, figura di giovane a cavallo sostenuto da una sfinge che riproduce uno tra i più preziosi esempi di arte della Magna Grecia. Alle collezioni archeologiche d'età classica si accostano un'interessante sezione preistorica, raccolte di etnologia, arte moderna e medievale.