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vacanze a gerace

Nello stemma cittadinodi Gerace (Reggio Calabria)  risalta l'immagine di un rapace, perché fu un volo di sparviero a guidare i profughi di Locri Epizephiri, lasciala nell'VIII secolo per sottrarsi alle scorrerie arabe, fino ai piedi di una rupe dalla cima piatta come una tavola. Così la leggenda racconta la nascita di Gerace, divenuta dopo la dominazione normanna tanto rilevante da contare 79 chiese, 12 conventi e 8 monasteri. Intatto è il sapore medievale dell'abitato, che mantiene scorci di grande suggestione ed emergenze di elevato rilievo architettonico.

La Cattedrale
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È la più grande chiesa della Calabria che, sebbene i restauri e i rifacimenti resisi necessari per ovviare ai danni causati dai terremoti, ha mantenuto quasi intatte le forme originarie, con l'in¬nesto sull'impianto bizantino di caratteri propri delle cattedrali normanne, quali il transetto sporgente e le tre absidi semicircolari. L'interno della chiesa si presenta oggi come un grande e severo ambiente di tipo basilicale, cui si entra da un ingesso orientato verso occidente, secondo lo stile bizantino. Alla parete del transetto destro si osservano due sarcofagi del XVI e del XVII secolo; dietro l'abside destra si apre la cappella dei SS. Sacramento con rivestimento di tarsie marmoree.
Un'occhiata all'altare maggiore, in marmi policromi e si scende nella cripta, forse ascrivibile a un sacello bizantino. La sostengono 26 colonne recuperate da templi greci e ville coniane, al di là delle quali si entra nella piccola cappella della Madonna dell'Itria, ricavata nel 1261 da una chiesa rupestre anteriore alla Cattedrale; la Madonna con Bambino all'altare è un'opera trecentesca di scuola pisana.
Nel braccio sinistro della cripta, la cappella di S. Giuseppe accoglie il Museo diocesano: il pezzo più antico è una piccola croce reliquiaria in lamina d'oro con pietre dure e perline, provenienti da Gerusalemme.

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