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vacanze nel chianti

Nel cuore dei Chianti, i filari delle viti, regolari e allineati, ricoprono solo in parte le colline che, conmovimento arricciato e continuo, nascondono tra le loro pieghe o alzano sui crinali casolari e ville, castelli e borghi con le basse case in sasso o nei colori leggeri delle sabbie; appare a sprazzi anche il verde pallido degli ulivi vicino alle chiazze dei boschi di castagni o di querce. Svettano ancor più scuri, a guardia dei crinali o a ritmare le stradine sterrate, cipressi eleganti. È' una dolcezza fatta di proporzioni, luci e colori, che ha affascinanto per secoli visitatori.
Non esiste un confine preciso di questa regione, che si allarga tra la provincia di Siena e quella di Firenze; solo a est i monti dei Chianti ne delimitano un limite naturale, mentre a ovest l'area sfuma nelle vallate della Greve, della Pesa e dell'Elsa.

Castellina in Chianti, borgo d'aspetto medievale, sorge in posizione panoramica su un colle sporto sulle valli dell'Arbia, dell'Elsa e della Pesa.
Fu insediamento etrusco, poi romano, quindi ultimo distaccamento fiorentino contro i Senesi. Fece parte della gloriosa Lega del Chianti e di quel periodo combattivo rimane a testimonianza le bella Rocca del Quattrocento.
A capo della Lega fu il vicino borgo di Radda, rafforzato a scopo di difesa dai Fiorentini. Intatto è l'antico nucleo cori la bella chiesa di s. Nicolò e il palazzo pretorio. Nei pressi del paese, nella fattoria di Montevertine, ha sede un museo, intitolato alla viticoltura. Funzioni principalmente commerciali ebbe Greve in Chianti, che ha una stupenda piazza porticata indirizzata un tempo all'esposizione delle merci.

Altri due centri medievali della preziosa terra dei Chianti senese si conseguono scendendo verso sud: san Gusmè, dello stupendo centro storico risalente al XIII secolo, prodigiosamente intatto, e Castelnuovo Berardenga, in cui sopravvive la torre dell'antico castello e alcuni tratti di mura. Sulle sue rovine fu innalzata nel Settecento la villa Chigi, attorniata da un grande parco.
I caratteri delle terre chiantigiane sfumano man mano che si scende a sud per cambiare, con leggerissimi e continui cambiamenti, nel panorama aspro, variabile e affascinante delle Crete.

Scendendo verso Buonconvento, la statale affianca il torrente Ombrone fino ad arrivare il punto di confluenza con l'Arbia: il particolare centro agricolo si mostra con la sua compatta cerchia muraria medievale.
Qui ha sede il Museo d'arte Sacra della Val d’Arbia, un piccolo gioiello che raccoglie dipinti dal Trecento al Seicento, con capolavori di Pietro Lorenzetti, Duccio di Buoninsegna, oltre a tesori di oreficeria e sculture di provenienza liturgica e sacrale. Poco più a sud, su un colle coperto da oliveti e dai vigneti dell’illustre vino Brunello, si distende l'abitato di Montalcino, anch'esso ricco di tesori artistici e architettonici.
Nel centro storico, dai caratteri evidentemente medievali, si trovano il bel palazzo dei Priori e il Museo civico Diocesano, con dipinti di Simone Martiri, Pietro Lorenzetti e altri maestri toscani, oltre a un'importante sezione di sculture lignee medievali.
Fulcro catalizzatore dell'abitato è però la Rocca, potente castello-recinto medievale di grande impatto scenico e simbolo dell'autonomia senese contro Firenze.

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