vacanze a san gimignano
San Gimignano (Siena) è da sempre il 'regno del bello' e i suoi abitanti ne sono da secoli consapevoli, se fin dal 1282 emanarono una legge che vietava di distruggere edifici se non per sostituirli con altri migliori.
San Gimigliano, la città delle torri sorta tra IX e XII secolo all'incrocio tra Via Francigena e Via Pisana, rappresenta ancora oggi uno straordinario documento di urbanistica e architettura medievale. Passeggiare nelle sue piazze e nei suoi vicoli, all'ombra degli antichi palazzi, è un'esperienza unica.
San Gimigliano, la città delle torri sorta tra IX e XII secolo all'incrocio tra Via Francigena e Via Pisana, rappresenta ancora oggi uno straordinario documento di urbanistica e architettura medievale. Passeggiare nelle sue piazze e nei suoi vicoli, all'ombra degli antichi palazzi, è un'esperienza unica.
Piazza della Cisterna è a pianta triangolare, orbitante attorno al pozzo cui deve il nome. Questa piazza di grande armonia è uno dei due poli della città medievale, sul quale si sporgono splendidi palami del Due-Trecento dotati di torri e aperti da finestre di stile senese.
Nel cuore religioso e politico della città, le case-torri circondano il bel Mazzo del Podestà con la torre Rognosa, la più alta del borgo per editto dei governanti duecenteschi.
Non meno imponente, dall'alto della sua scalinata, è la splendente Collegiata romanica che conserva famosi affreschi dei Tre-Quattrocento, tra i quali spiccarno quelli di Bartolo di Fredi, Benozzo Gozzoli e Domenico Ghirlandaio, questi ultimi nella cappella Fina, capolavoro architettonico del rinascimento toscano. Dal cortile del vicino palazzo del Popolo, affrescato dal Sodoma e sede del Comune, si entra al Museo civico, con opere magistrali dei secoli XIII-XV.
La chiesa agostiniana, prossima alla porta S. Matteo, fu innalzata nel tardo Duecento e, due secoli dopo, ricevette l'eccezionale apparato decorativo. Di grande l’importanza l’incoronazione di Maria e Santi, opera migliore del Pollaiolo, e vita di S. Agostino, enorme ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli contraddistinto dal gustoso stile narrativo di cui l’artista fiorentino fu maestro.
Nel cuore religioso e politico della città, le case-torri circondano il bel Mazzo del Podestà con la torre Rognosa, la più alta del borgo per editto dei governanti duecenteschi.
Non meno imponente, dall'alto della sua scalinata, è la splendente Collegiata romanica che conserva famosi affreschi dei Tre-Quattrocento, tra i quali spiccarno quelli di Bartolo di Fredi, Benozzo Gozzoli e Domenico Ghirlandaio, questi ultimi nella cappella Fina, capolavoro architettonico del rinascimento toscano. Dal cortile del vicino palazzo del Popolo, affrescato dal Sodoma e sede del Comune, si entra al Museo civico, con opere magistrali dei secoli XIII-XV.
La chiesa agostiniana, prossima alla porta S. Matteo, fu innalzata nel tardo Duecento e, due secoli dopo, ricevette l'eccezionale apparato decorativo. Di grande l’importanza l’incoronazione di Maria e Santi, opera migliore del Pollaiolo, e vita di S. Agostino, enorme ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli contraddistinto dal gustoso stile narrativo di cui l’artista fiorentino fu maestro.