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vacanze a lipari

Lipari (Eolie o Lipari) è la maggiore delle “sette sorelle”, ha il suo centro intorno al così chiamato Castello, uno zoccolo riolitico dove roccia e terra si sono fuse formando una sorta di piattaforma naturale fortificata, luogo ideale per un stanziamento umano. Occasione, questa, colta dai coloni greci di Rodi e Cnido fin dal 580 a.C., con la fondazione di una delle ultime colonie d'Occidente. Chiamata 'Lipara", la città conobbe subito notevole floridezza, se è vero che la cinta murarla fu già in epoca greca allargata due volte. Giunti a Lipari nel 252 a.C., i Romani s’insediarono il loro volta sul Castello, e più tardi i Normanni adoperarono la stessa area come sede della Cattedrale intitolata a S. Bartolomeo. Rimasta ricca grazie alle miniere di allume e di zolfo, Lipari fu annientata e distrutta, nel 1544, del temuto pirata Ariadeno Barbarossa, che uccise gran parte degli abitanti.
Nuovamente fortificata dagli spagnoli nel settecento, la cittadina cominciò a subire un lento processo di spopolamento a vantaggio della formazione si piccoli borghi-satellite: Acquacalda, Canneto, e Pianoconte. Al Castello si entra oggi attraverso una scalinala, innalzata all'inizio dei Novecento.

Il Museo archeologico di Lipari rappresenta un'ottima ed esauriente introduzione alla storia e alla cultura millenarie dell'arcipelago. La Sezione preistorica e protostorico raccoglie testimonianze databili dall'inizio del IV millennio a.C.: in questo tempo, a Lipari si inizia a lavorare l'ossidiana, pietra vetrosa presente in gran quantità. Alla metà dei IV millennio, epoca delle prime tracce di attività umana sul Castello, risalgono ceramiche a tre colori con ornamenti incisa, che si evolve gradualmente verso modelli più ampi fino ai reperti in ceramiche rossa lucidata della fine del IV metà del III millennio.
L’età del bronzo è documentata, dall’inizio al XV secolo a.C. dalla cultura di capo Graziano a Filicudi: i ritrovamenti testimoniano i primi scambi commerciali con il mar Egeo. Simultaneamente alla fortificazione degli abitati, iniziano le testimonianze relative al commercio dell'allume e dello stagno. Dall'VIII secolo a.C. appaiono, nei corredi funerari delle isole, materiali di importazione greca, che lasciano supporre vicinanze commerciali preesistenti alla fase della colonizzazione.
Nel VI e V secolo, i corredi assumono interesse crescente e iniziano a comprendere ceramiche corinzie e attiche, vicino a produzioni locali. Nel V secolo il tema più spesso presente è quello del culto di Dioniso, mentre nel IV si afferma una massiccia presenza di maschere teatrali.
Nel III secolo a.C. personaggio di spicco è il così chiamato Pittore di Lipari, che domina l'arte ceramica eoliana.
La Sezione di archeologia marina abbraccia i materiali provenienti dai relitti che giacciono sui fondali eoliani.
La sezione vulcanologica spiega dal punto di vista geologico la formazione e l'evoluzione dell'arcipelago, anche in rapporto all'operato dell'uomo.

Nell'area del castello, dove si datano le più antiche presenze umane sull'arcipelago, sono stati fatti diversi saggi, che hanno restituito copiosi materiali. La datazione dei reperti, oggi conservati al Museo Eoliano, oscilla dall'età del Bronzo a quella romana.
La Cattedrale è dedicata a S. Bartolomeo e preceduta dalla scalinata che esce dalla cerchia muraria del Castello, fu costruita una prima volta dai Normanni e venne riedificata dopo la demolizione causata dal pirata Barbarossa nel 1544. Agli interventi seguiti tra 1654 e 1761 si devono la facciata e le forme barocche che la contraddistinguono. Se ogni traccia della struttura originaria è cancellata, al periodo normanno risale invece lo splendido chiostro del monastero di S. Bartolomeo.
Lipari ha una fitta rete di sentieri che percorre tutta l'isola consente di arrivare luoghi di grande fascino. In località Quattrocchi, ad esempio, si gode il miglior panorama dell'isola, e continuando oltre si arriva facilmente alle terme di S. Calogelo, impianto datato al 1867.
Lo stabilimento, come dimostrano recenti scavi, ricalca strutture di epoca molto più antica: nel luogo infatti sono state trovate due vasche greco-romane  una piscina termale del II secolo  un edificio Tholos miceneo, databile al 1500 a.C.
Altri punti interessanti sono il Monte Mazzacaruso,; Pianoconte, dove nel mese di novembre si tiene la pittoresca rassegna sulle attività contadine; li piccolo e candido santuario della Madonna della Catena; le cave di pomice a capo Bianco.

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