vacanze a messina
Messina (Sicilia), da sempre vicina al continente e molto attiva nei commerci, ha nel mare e nel porto sullo stretto i suoi punti di forza.
Città moderna senza rimpianti, in Seguito al disastroso terremoto del 1909 e ai cannoneggiamenti della seconda guerra mondiale, ha sacrificato in parte le sue memorie architettoniche in nome di una solidità invocata per secoli. Fondata dai Siculi nell’VIII secolo a.C. con il nome di Zancle, ribattezzata Messana d Dionigi I il Vecchio, tiranno di Siracusa, che la conquistò nel V secolo a.C., fu potente dall'età ellenistica alla tarda antichità,divenendo successivamente bizantina. araba e normanna.
Il terremoto del 1783 ne bloccò la crescita anche a causa della precedente soppressione del porto franco, accaduta dopo la rivolta del 1678. Oggi vive sostanzialmente sul supporto e sulle attività unite al mare
Forte S. Salvatore costruito nel XVI secolo all'estremità del bacino portuale, con esplicita funzione di difesa dal pericolo saraceno, il forte S. Salvatore fu portato il termine solo nel 1686 insieme alla vicina Cittadella, che occupa la parte centrale della penisola di S. Ranieri. Costruita tra il 1682 e il 1686 con pianta stellata e oggi ridotta a un rudere, quest'ultima deve la sua origine, oltre che ai pericoli del mare, al bisogno per gli Spagnoli di tenere sotto controllo la stessa città di Messina dopo la rivolto 1678.
Il Duomo, di origini normanne, fu concluso nel 1197 e crollò in parte durante il terremoto; fu bombardato durante il secondo conflitto mondiale. La riedificazione ha tuttavia tenuto in apprezzamento elementi antichi, visibili nelle fasce quattrocentesche con scene di vita quotidiana che decorano la facciata, nei leoni trecenteschi del portale maggiore, nel portale cinquecentesco di Domenico Vanello e Polidoro da Caravaggio. Oltre a due bei portali cinquecenteschi, fissare nell’interno il S. Giovanni Battista forse di Antonnello Gagini e la cappella di Michelangelo, Jacopo del Duca, con formelle della Cena di Emmaus e dell’Ultima cena e un bel mosaico trecentesco con Madonna in trono.
Il Museo regionale allestito all’interno di una vecchia filanda ingombra di frammenti ripresi alla furia dei terremoti,conserva alcune opere meritevoli di citazione. Tra queste le 12 formelle settecentesche in bronzo sulla Leggenda della sacra lettera.
Nelle collezioni spiccano anche il quattrocentesco tondo invetriato della Madonna con Bambino di scuola robbiana, il polittico di Antonello da Messina con Madonna in Trono tra i Ss, Gregorio e Benedetto e due tele ascrivibili al soggiorno messinese del Caravaggio: Risurrezione di Lazzaro e Adorazione dei pastori, entrambe collocate tra il 1608-1609.
Bei panorami e scorci imprevisti si possono godere con una breve escursione fuori città ai laghi di Ganzirri, piccoli bacini d'acqua salmastra adoperati per allevamenti di cozze, e al villaggio di Torre T'aro, proprio all'estremità dell'isola. Oltre questo, si apre la bella spiaggia di lido delle Mortelle, già sul Tirreno. Da Messina si giungono facilmente i monti Peloritani. Un'escursione in questa zona è giustificata anche dalla fitta vegetazione sempreverde che crea un bell'ambiente naturale, in contrasto coli il mare inferiore. Un certo interesse, tra le tante destinazioni possibili, meritano Castanea delle Furie, il bel paesaggio su Ionio e Tirreno che si gode dal monte Antennamare e il piccolo borgo di Gesso.
Città moderna senza rimpianti, in Seguito al disastroso terremoto del 1909 e ai cannoneggiamenti della seconda guerra mondiale, ha sacrificato in parte le sue memorie architettoniche in nome di una solidità invocata per secoli. Fondata dai Siculi nell’VIII secolo a.C. con il nome di Zancle, ribattezzata Messana d Dionigi I il Vecchio, tiranno di Siracusa, che la conquistò nel V secolo a.C., fu potente dall'età ellenistica alla tarda antichità,divenendo successivamente bizantina. araba e normanna.
Il terremoto del 1783 ne bloccò la crescita anche a causa della precedente soppressione del porto franco, accaduta dopo la rivolta del 1678. Oggi vive sostanzialmente sul supporto e sulle attività unite al mare
Forte S. Salvatore costruito nel XVI secolo all'estremità del bacino portuale, con esplicita funzione di difesa dal pericolo saraceno, il forte S. Salvatore fu portato il termine solo nel 1686 insieme alla vicina Cittadella, che occupa la parte centrale della penisola di S. Ranieri. Costruita tra il 1682 e il 1686 con pianta stellata e oggi ridotta a un rudere, quest'ultima deve la sua origine, oltre che ai pericoli del mare, al bisogno per gli Spagnoli di tenere sotto controllo la stessa città di Messina dopo la rivolto 1678.
Il Duomo, di origini normanne, fu concluso nel 1197 e crollò in parte durante il terremoto; fu bombardato durante il secondo conflitto mondiale. La riedificazione ha tuttavia tenuto in apprezzamento elementi antichi, visibili nelle fasce quattrocentesche con scene di vita quotidiana che decorano la facciata, nei leoni trecenteschi del portale maggiore, nel portale cinquecentesco di Domenico Vanello e Polidoro da Caravaggio. Oltre a due bei portali cinquecenteschi, fissare nell’interno il S. Giovanni Battista forse di Antonnello Gagini e la cappella di Michelangelo, Jacopo del Duca, con formelle della Cena di Emmaus e dell’Ultima cena e un bel mosaico trecentesco con Madonna in trono.
Il Museo regionale allestito all’interno di una vecchia filanda ingombra di frammenti ripresi alla furia dei terremoti,conserva alcune opere meritevoli di citazione. Tra queste le 12 formelle settecentesche in bronzo sulla Leggenda della sacra lettera.
Nelle collezioni spiccano anche il quattrocentesco tondo invetriato della Madonna con Bambino di scuola robbiana, il polittico di Antonello da Messina con Madonna in Trono tra i Ss, Gregorio e Benedetto e due tele ascrivibili al soggiorno messinese del Caravaggio: Risurrezione di Lazzaro e Adorazione dei pastori, entrambe collocate tra il 1608-1609.
Bei panorami e scorci imprevisti si possono godere con una breve escursione fuori città ai laghi di Ganzirri, piccoli bacini d'acqua salmastra adoperati per allevamenti di cozze, e al villaggio di Torre T'aro, proprio all'estremità dell'isola. Oltre questo, si apre la bella spiaggia di lido delle Mortelle, già sul Tirreno. Da Messina si giungono facilmente i monti Peloritani. Un'escursione in questa zona è giustificata anche dalla fitta vegetazione sempreverde che crea un bell'ambiente naturale, in contrasto coli il mare inferiore. Un certo interesse, tra le tante destinazioni possibili, meritano Castanea delle Furie, il bel paesaggio su Ionio e Tirreno che si gode dal monte Antennamare e il piccolo borgo di Gesso.