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vacanze a sassari

A Sassari (Sardegna) in mezzo a una rigogliosa fioritura di gotico catalano, fanno capolino qua e là gli splendori del rinascimento italiano portati dalle dominazioni lombarde e i pisane. Sulla lunga e insolita costa, una grende distesa di spiagge bianche tra 1e più invitanti del Mediterraneo si alternano a strapiombi coraggiosi e abitati da grifoni solitari.
Sassari è il secondo centro urbano della Sardegna per abitanti e interesse economico, Sassari si trova sopra un tavolato calcareo ai margini della pianura che scende verso il mare. Il territorio presenta testimonianze d’insediamenti neolitici, ma è con la fondazione in epoca romana della colonia di Turris Libisonis (l'odierna Porto Torres) che la zona la prima pieve romanica è del XII divenne perno di attrazione per commerci e insediamenti stabili, mentre del '200 è la parte inferiore insediamenti stabili il primo vero nucleo urbano risale al medioevo (XII e XIII secolo), quando la città passò sotto il dominio dei Giudici d’Arborea in stile gotico-catalano, che contraddistingue alcuni dei più bei monumenti della città, risale al periodo della lunga dominazione Aragonese, anche se a Sassari si percepiscono influenze del classicismo italiano.
Dopo una fase di epidemie e carestie, la città rifiorì nel ‘700 sotto i Savoia, che attivarono un processo di razionalizzazione e aumento delle strutture cittadine e delle risorse della campagna, oltre a ricollegare Porto Torres come scalo maggiore per i traffici con il continente. Il '900 fu per Sassari un secolo di vivace fervore culturale e di apprezzabile crescita demografica.

Vero e proprio fulcro della città ottocentesca è la spaziosa piazza Italia, dove si sporge il coevo palazzo della Provincia, anch'esso ottocentesco, con raffinata facciata. Poco distante ha inizio il corso Vittorio Emanuele II che riprende il percorso della principale arteria di epoca medievale.
Solo alcuni edifici gotici sono rimasti a testimonianza di quel periodo, tra i quali la casa Farris e la bella casa di Re Enzo, del XV secolo.

Il duomo di S. Nicola riassume le diverse fasi stilistiche dell’architettura cittadina: la prima pieve romanica è del XII secolo, mentre del ‘200 è la parte inferiore del campanile. Tra la fine del ‘400 e gli inizi del secolo successivo la chiesa fu allargata e trasformata in stile gotico-catalano.
Sui fianchi furono allora collocati dei robusti contrafforti, decorati da doccioni che raffigurano animali fantastici.
L’attuale prospetto risale infine agli anni tra il 1681 e il 1715, e parte sia opera dell’architetto Baldassarre Romero, che fuse insieme stilemi gotici, classicheggianti e barocchi. Dall’interno si entra al museo del Tesoro del Duomo, in cui sono esposti argenteria.

Il museo nazionale Archeologico ed Etnografico è dedicato a Giovanni Antonio Sanna, direttore delle miniere di Montevecchio, che fissò alla fondazione le proprie collezioni artistiche e archeologiche. Si compone di una pinacoteca, una collezione archeologica e etnografica.
Nella pinacoteca, di particolare interesse è la collezione di dipinti di scuola sarda risalenti a vari secoli, mentre nella grande sezione archeologi sono documentati i grandi periodi della civiltà sarda, con reperti che vanno dal Neolitico all’epoca Tardo-Normanna.

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