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vacanze in maremma

La Maremma era definita solo la fascia costiera della Toscana meridionale, prima dei prosciugamenti occupata da lagune e paludi.
Solo più tardi il toponimo fu esteso a contenere anche la zona interna che si spinge fino al monte Amiata, con caratteri molfiologici e culturali diversi. Ma è della Maremma più autentica che si occupa l'itinerario, quella allacciata sul Tirreno e che del mare risente in tutte le sue peculiarità.

È questa la "Maremma amara", forte e aspra nei ostacoli che evoca il duro lavoro dei butteri al seguito delle energici mandrie di buoi maremmani, o le secolari fatiche di contadini, braccianti, cavatori e minatori che hanno plasmato questa terra. Le forme variegate del paesaggio si distendono nelle dolci ondulazioni dell'entroterra, che cedono il passo, in vicinanza della costa, alla zona delle bonifiche, dove ombrelloni e splendenti risme naturali hanno avvicendato nel corso del Novecento pallidi malariche e avvallamenti malsani. Oltre a questo, la Maremma ha ancora molto altro da offrire: luoghi di storia, prima di tutto, dove gli Etruschi  prima e i Romani poi hanno lasciato molte tracce della loro civiltà.

Luoghi di natura incorrotta e un mare limpido e pulito, perché qui si raccolgono zolle tra le più importanti in Italia dal punto di vista ambientale. E ancora, centri d'arte, panorami dalle tinte forti, itinerari alla scoperta di una gastronomia in un contesto che sa abbinare, in equilibrio perfetto, natura e cultura.
 
La Maremma collinare è un'area di caratteristico fascino per la bellezza dell'ambiente naturale, la ricchezza architettonica e le radici antiche della sua storia. La nuova caratterizzazione deriva da una condizione territoriale che ancora oggi non l'abbandona: quella di essere, prima di tutto, terra di frontiera. È qui, infatti, che Etruschi e Romani si affrontarono a lungo e i Longobardi arrestarono la loro avanzata a ridosso dei possedimenti bizantini. Qui correva il confine tra Stato della Chiesa e Granducato di Toscana e ancora oggi la Toscana finisce in questi luoghi e cede il passo al Lazio.
 
Tutto questo ne fece una terra ricca per sovrapposizioni culturali, insolitamente densa di castelli, strutture difensive e fortezze.
La condizione “periferica” ha cooperato a difendere tratti antichi del paesaggio e della struttura insediativi. Ci fu però un tempo in cui la Maremma interna faceva da baricentro della regione: ed è quello, in bilico tra storia e leggenda, della civiltà etrusca che qui, con Sovana, Stirano, Pitigliano e i tanti centri minori ricchi di architetture e ritrovamenti, ancora oggi mostra uno dei suoi volti più suggestivi e meglio conservati.
 
Il paesaggio bellissimo, ora selvaggio, ora gradevolmente coltivato a viti che danno superiori vini, è tipico delle terre vulcaniche.
Il vicino lago di Bolsena accoglieva, infatti, un vulcano che con lave e ceneri collocate in migliaia di anni ha dato vita ai falsipiani, alle rupi, alle forre e alle pareti che l'uomo ha provvisto a scolpire e a scavare.

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