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vacanze a pompei

Pompei (Napoli) è uno tra i siti archeologici più noti del mondo, e non soltanto per l’estensioni degli scavi, che pure hanno riportato alla luce un’intera città; principalmente perché Pompei, seppellita con i suoi abitanti sotto una pioggia di ceneri mentre erano impegnati nelle loro occupazioni di tutti i giorni, offre uno spaccato unico della vita quotidiana di 2000 anni fa. Al momento dell'eruzione, la città vantava quasi sette secoli di storia.

L'ingresso dell'area archeologica
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Vi si entra attraverso i due fornici di porta Marina, appartenente alla cinta muraria elevata nel VI secolo a.C, ma ristrutturata durante il periodo sannita e alla fine della guerra sociale.
A quest'ultimo periodo risale anche il tempio di Venere, mentre sono del II secolo a.C. sia il Santuario di Apollo, in parte ricostruito dopo il terremoto del 62, sia la Basilica, centro dell'amministrazione giudiziaria e dei traffici commerciali; tutti e due i monumenti si presentano sul Foro, risistemato sotto la dinastia giulio-claudia. Sul lato opposto della piazza, spicca il fregio marmoreo che orna l'ingresso dell'edificio di Eumachia, destinato ad attività commerciali; il suo nome ricorda la sacerdotessa che ne decretò la realizzazione, iniziata durante il regno di Tiberio.
I Templi dedicati ai Lari pubblici e a Vespasiano lo separano dal macellum, risalente al Il secolo.

Le terme del Foro e la casa del Fauno
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Costruite negli anni immediatamente successivi alla conquista romana, le terme presentano eleganti decorazioni a stucco; nei vicini granai sono conservati alcuni calchi di corpi umani, coperti dalla cenere dell'eruzione. Sulla destra del complesso termale, via della Fortuna porta alla casa del Fauno, quasi una reggia per sfarzo ed estensioni; al suo interno restano splendide decorazioni murarie, mentre i mosaici pavimentali così come la statua che le ha dato il nome gli affreschi della vicina casa del Poeta tragico, sono in mostra presso il Musco Archeologico Nazionale di Napoli. II retro della dimora affaccia sul vicolo di Mercurio, cui guardano anche la casa degli Amorini dorali, appartenuta alla famiglia di Poppea, e la casa Vettii con affreschi tra i più belli di Pompei.

La villa dei Misteri
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Continuando lungo il vicolo si incrocia la via Consolare, che superata la porta di Ercolano, assume il nome di via dei Sepolcri, in quanto numerosi monumenti funerari.
Vi affacciano anche la Villa di Diomede, appartenuta a un liberto, e la villa dei Misteri, che contiene il più grande ciclo pittorico d’età classica giunto ai giorni nostri; la residenza, costruita nei primi decenni del il secolo a.C., subì una drastica ristrutturazione verso la metà di quello successivo.

Le terme Stabiane e il teatro grande
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Riguadagnato il Foro, la via dell'Abbondanza porta verso le terme Stabiane, le più antiche della città (IV secolo a.C.), anche se il loro aspetto di oggi tradisce molteplici interventi d'epoca successiva. Svoltando a destra in via Stabiana, si giunge al Foro triangolare, altra vestigia del II secolo a.C., cui guarda un grande complesso ludico formato dal teatro grande, dall'odeion d'epoca sillana e dalla caserma dei Gladiatori, in origine destinata ad ricevere gli spettatori durante le pause delle rappresentazioni; dietro l'emiciclo del teatro fanno capolino le rovine del tempio di Iside, riedificato dopo il sisma del 62, mentre al centro della piazza si innalzano i resti del tempio dorico più volte riutilizzato durante le dominazioni sannitica e romana.

La casa del Menandro
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Via dell'Abbondanza continua tra eleganti dimore signorili, come la casa del criptoportico, che divide l'isolato con una lavanderia fullonica di Stefano; alle spalle della residenza, l'opulenta casa del Menandro conserva eleganti decorazioni pittoriche, così come le case di Loreis Tiburtinus e di Venere. Si è ormai in vista della palestra grande, complesso sportivo d'età augustea che conteneva anche una piscina.

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