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vacanze a cuma

Cuma (Napoli) è una città della sibilla, ma anche primo abitato greco nell'Italia peninsulare (VIII secolo a.C.) e anche madrepatria di Napoli: il capoluogo campano alzò infatti conte colonia di Cuna, divenuta nel giro di pochi decenni una tra le più grandi potenze della regione, che la portò a intrecciare, durante i secoli VI-V a.C., fitte relazioni commerciali con le città etrusche, cui la colonia campana mosse trionfalmente guerra nel 474 a.C. Caduta nel 421 a.C. sotto i Sanniti, dopo pochi decenni passò sotto il dominio romano, apprendendo rinnovato splendore durante il regno di Augusto. Tramontato l'impero, il suo declino fu interminabile, anche per il progressivo insabbiamento del porto: l'abitato venne definitivamente lasciato nel 1207.

Il parco archeologico.

Indispensabile che la visita abbia inizio con la grotta tradizionalmente indicata  come l'antro della Sibille, purtroppo danneggiata da rimaneggiamenti realizzati in epoca moderna. Il crollo della volta ha reso ben visibile anche la Cripta romana, parte di un tunnel scavato con funzioni difensive tra il porto e l'acropoli. Questa, oltre a offrire un bel paesaggio su tutta l'area di capo Misero, racchiude le rovine di due templi rispettivamente intitolati ad Apollo e Giove, riconducibili al periodo greco-sannitico; ambedue i santuari furono riedificati in età romana, venendo poi trasformati in luoghi di culto paleocristiani.

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