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vacanze a santa severino

Santa Severino (Crotone) è solo una tra le testimonianze del passato bizantino e normanno del borgo, costruito su una rupe che domina la valle del Neto, in un paesaggio con la nota più caratteristica nelle “Timpe”, coni argillosi che spuntano dalla macchia. Scorci di notevole valore ambientale e paesaggistico riserva anche il vicino monte Discaldo ricoperto da una vegetazione mediterranea.

La Cattedrale.

Fronteggia il Castello sulla piazza principale del borgo, allungata in cima alla collina. Poco da dire sul tempio. Rimaneggiato in età barocca e con interno rifatto all'inizio del '900, ma riveste rilevante interesse l'attiguo Ballislero, singolare realizzazione eretta in epoca bizantina forse, per accogliere una reliquia; impostata a pianta circolare, con quattro bracci ortogonali, uno dei quali distrutto nel ‘500 per lasciare spazio alla sagrestia della Cattedrale, si presenta all’esterno come un cilindro sormontato da cupola e tamburo. Un portale in pietra di epoca sveva inserisce l’interno, dove la cupola è sorretta da otto colonne di recupero, restano poche tracce dei cicli pittorici sulle pareti, mentre i rilievi con figure di angeli e santi sono frammenti di un'unica composizione rinascimentale. Nel vicino Palazzo vescovile, il Museo diocesano raccoglie elementi architettonici medievali.

Il Castello.

Gli scavi archeologici condotti all'interno delle sue potenti mura hanno rafforzato che la fortezza. eretta nel XI secolo dai Normanni sorge sull'arca già occupata dal “kastron” bizantino. La cittadella fu trasformata già nella prima metà del 200 per volere per volere di Federico II il suo aspetto moderno è frutto degli interventi condotti in età angioma, alla quale risale il possente mastio, e nel '500. su iniziativa della casata locale Carafa.
I secoli successivi videro la trasformazione del complesso in residenza feudale, con il piano nobile arricchito da un raffinato palinsesto decorativo quale spicca un ciclo pittorico a tema arcadico.
La fortezza è sede del Museo archeologico, articolato in due sezioni. La prima, dedicata agli scavi condotti nell'area del castello, propone frammenti di affreschi bizantini insieme a ceramiche di epoca normanna, sveva e angioma; la seconda accoglie invece i reperti ritrovati nel circondario di Saita, Severino e nella valle del Nero.

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