vacanze ad urbania
Urbania (Pesaro/Urbino) è da secoli un rilevante centro di produzione di ceramiche artistiche, che ebbe origine nel duecento esaurendo le abbondanti argille del Metauro.
Allora il borgo si chiamava Castel delle Ripe, ma dopo che Guglielmo Durante la ricostruì ne prese il nome, assumendo quello di Casteldurante. Sotto il dominio dei Montefeltro i si contavano 32 manifatture ceramiche, che ,portavano ovunque i loro prodotti.
Il nome attuale fu voluto nel 1636 da papa Urbano VIII che promosse il borgo al rango di città. Oggi è unico centro marchigiano ad aver ottenuto il riconoscimento di “Zona di antica produzione ceramica".
Piazza S. Cristoforo è fulcro della vita cittadina e il perno dell'impianto urbano, nel quale uniscono le otto strade che innervano l'abitato.
Il corso Vittorio Emanuele porta al monumento maggiore della città, A Palazzo Ducale, mentre al suo termine piazza della Libertà riceve la mole del Palazzo comunale, di costruzione cinquecentesca.
Il Palazzo Ducale è uno splendente edificio in cotto, con facciata di rappresentanza rivolta al Metauro, era la residenza duecentesca della famiglia dei Brancalconi. Fu rifatto da Francesco di Giorgio e Girolarno Genga, che lo dotarono di una pregevole loggia accostata da due torri e da un bel cortile interno. Ospita la Biblioteca, fondata da Federico da Montefeltro e il Museo civico. molteplicii dipinti di scuola marchigiana del Cinque-Seicento, ma i pezzi più Preziosi sono i globi del Mercatone, accanto a una ricca collezione, di carte geografiche e di ceramiche di produzione locale. Nei sotterranei si scopre il Museo dell'Arte contadina, basato sulla valle dei Metano.
Il Musco diocesano ha sette nell'ex Palazzo vescorile, opera di Francesco di Giorgio e Girolamo Genga. Vi si osserva la più completa collezione di ceramiche di Casteldurante, che ebbe il massimo luminosità nel '500, distinguendosi per l’eleganza del genere pittorico, detto istoriato, ispirato al raffaellismo. La tradizione ceramica di Casteldurante è decorata dal medioevo al Novecento, con vasi, piatti da pompa, catini e brocche, manufatti per il decoro architettonico. Inoltre Crocifisso paleocristiano in pietra, un rilievo di Benedetto da Malano e alcuni affreschi trecenteschi.
Allora il borgo si chiamava Castel delle Ripe, ma dopo che Guglielmo Durante la ricostruì ne prese il nome, assumendo quello di Casteldurante. Sotto il dominio dei Montefeltro i si contavano 32 manifatture ceramiche, che ,portavano ovunque i loro prodotti.
Il nome attuale fu voluto nel 1636 da papa Urbano VIII che promosse il borgo al rango di città. Oggi è unico centro marchigiano ad aver ottenuto il riconoscimento di “Zona di antica produzione ceramica".
Piazza S. Cristoforo è fulcro della vita cittadina e il perno dell'impianto urbano, nel quale uniscono le otto strade che innervano l'abitato.
Il corso Vittorio Emanuele porta al monumento maggiore della città, A Palazzo Ducale, mentre al suo termine piazza della Libertà riceve la mole del Palazzo comunale, di costruzione cinquecentesca.
Il Palazzo Ducale è uno splendente edificio in cotto, con facciata di rappresentanza rivolta al Metauro, era la residenza duecentesca della famiglia dei Brancalconi. Fu rifatto da Francesco di Giorgio e Girolarno Genga, che lo dotarono di una pregevole loggia accostata da due torri e da un bel cortile interno. Ospita la Biblioteca, fondata da Federico da Montefeltro e il Museo civico. molteplicii dipinti di scuola marchigiana del Cinque-Seicento, ma i pezzi più Preziosi sono i globi del Mercatone, accanto a una ricca collezione, di carte geografiche e di ceramiche di produzione locale. Nei sotterranei si scopre il Museo dell'Arte contadina, basato sulla valle dei Metano.
Il Musco diocesano ha sette nell'ex Palazzo vescorile, opera di Francesco di Giorgio e Girolamo Genga. Vi si osserva la più completa collezione di ceramiche di Casteldurante, che ebbe il massimo luminosità nel '500, distinguendosi per l’eleganza del genere pittorico, detto istoriato, ispirato al raffaellismo. La tradizione ceramica di Casteldurante è decorata dal medioevo al Novecento, con vasi, piatti da pompa, catini e brocche, manufatti per il decoro architettonico. Inoltre Crocifisso paleocristiano in pietra, un rilievo di Benedetto da Malano e alcuni affreschi trecenteschi.