vacanze a campobasso
Il nome Campobasso (Molise) deriva da campus vassorum, a indicare il luogo in cui risiedevano i vassalli del feudatario. Tradizione artigianale del capoluogo molisano è la manifattura di lame crede di quella produzione di spade da combattimento documentata fin dal XIV secolo;
Insieme alla vicina piazza Pepe, rappresenta il cuore della città, tent’è vero che vi prospetta il pronao a sei colonne della Cattedrale della SS Trinità, opera neoclassica dell'architetto Bernardino Musenoa, Ottocentesco, come denuncia il suo percorso rettilineo, è anche coi-so Vittorio Emanuele, che termina in piazza della Vittoria, dove ha sede l'interessante Museo del Presepe. Seguendo la gradinata di fronte a por¬ta S Antonio (1459-63), si arriva alla chiesa di S. Antonio Abate, innalzata nel 1572 sui resti di un ospizio benedettino; all'aspetto un po' modesto del prospetto frontale fa riscontro un'aula interna ricca di decorazioni barocche, con dipinti e affreschi seicenteschi.
La città vecchia di Campobasso mostra l'impronta medievale, introdotto dalla facciata romanica della chiesa di S. Leonardo. Più in alto sorge la trecentesca chiesa di S. Bartolomeo, il cui ricco portale mediano reca nella lunetta un rilievo dei Redentore in trono.
Salendo ancora, s’incontra la chiesa di S. Giorgio, la più antica di Campobasso del XII secolo, anche questa con la lunetta del Portale scolpita, degno di nota pure il campanile, se non altro per le bifore della cella, campanaria, mentre all'interno ottengono attenzione gli affreschi trecenteschi della cappella di S. Gregorio.
Continuando oltre la chiesa di S. Giorgio per il viale della Rimembranza, si arriva alla massiccia fortezza che domina la città, con mura merlate e torrioni angolari. La sua fondazione si deve con ogni probabilità ai Longobardi, ma l'aspetto moderno del fortilizio è frutto della ristrutturazione avviata nel 1549 dal conte Cola di Monforte per riparare i danni causati dal terremoto di tre anni prima.
Insieme alla vicina piazza Pepe, rappresenta il cuore della città, tent’è vero che vi prospetta il pronao a sei colonne della Cattedrale della SS Trinità, opera neoclassica dell'architetto Bernardino Musenoa, Ottocentesco, come denuncia il suo percorso rettilineo, è anche coi-so Vittorio Emanuele, che termina in piazza della Vittoria, dove ha sede l'interessante Museo del Presepe. Seguendo la gradinata di fronte a por¬ta S Antonio (1459-63), si arriva alla chiesa di S. Antonio Abate, innalzata nel 1572 sui resti di un ospizio benedettino; all'aspetto un po' modesto del prospetto frontale fa riscontro un'aula interna ricca di decorazioni barocche, con dipinti e affreschi seicenteschi.
La città vecchia di Campobasso mostra l'impronta medievale, introdotto dalla facciata romanica della chiesa di S. Leonardo. Più in alto sorge la trecentesca chiesa di S. Bartolomeo, il cui ricco portale mediano reca nella lunetta un rilievo dei Redentore in trono.
Salendo ancora, s’incontra la chiesa di S. Giorgio, la più antica di Campobasso del XII secolo, anche questa con la lunetta del Portale scolpita, degno di nota pure il campanile, se non altro per le bifore della cella, campanaria, mentre all'interno ottengono attenzione gli affreschi trecenteschi della cappella di S. Gregorio.
Continuando oltre la chiesa di S. Giorgio per il viale della Rimembranza, si arriva alla massiccia fortezza che domina la città, con mura merlate e torrioni angolari. La sua fondazione si deve con ogni probabilità ai Longobardi, ma l'aspetto moderno del fortilizio è frutto della ristrutturazione avviata nel 1549 dal conte Cola di Monforte per riparare i danni causati dal terremoto di tre anni prima.