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vacanze sulla Majella

Del gruppo della Majella, il monte Amaro (2793 m) rappresenta il culmine di un gruppo che, se può sembrare solitario ad alta quota, è di fatto pulsante di vita, di verde e di acque più in basso, dove si schiudono valli dalla splendida copertura boschiva. Anche l'opera dell'uomo è stata modellata dalla presenza incombente della montagna, che serba rilevanti testimonianze culturali relative al medioevo, quando la Maiella ricevette molteplici eremiti in cerca di un luogo adatto alle loro meditazioni. Scelta rammentata dall'isolamento della zona, dove i pochi centri abitati si raccolgono presso l'imbocco delle valli, mentre la parte più alta del massiccio è stata per secoli dominio esclusivo di pastori e  taglialegna. Non a caso la fauna contiene specie ormai scomparse in tutto il resto dell'Appennino, fra le quali l'orso bruno marsicano e la lontra, il lupo appenninico, il camoscio d'Abruzzo nonché rare varietà di uccelli di anfibie. Un patrimonio tutelato, a partire dal secondo dopoguerra, con l'istituzione di alcune riserve naturali, cui è seguita nel 1991 l’istituzione del Parco nazionale della Maiella, che coprono la quasi totalità del massiccio, offrendo agli appassionati di escursionismo precorsi anche difficili, ritmati da grandi dislivelli tra lunghe creste e profonde valli, ma di eccezionale fascino per la primitiva bellezza dello scenario naturale.

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