vacanze a spoleto

Spoleto (Perugia) è circondato di mura già nel IV secolo a.C., urbanizzata dal secolo successivo dopo la realizzazione della colonia romana, dominata da varie popolazioni barbariche e poste al centro del Ducato di Spoleto per opera dei Longobardi, già nel VII-VIII secolo era un centro ricco e rilevante, che non chinò la testa nemmeno dopo la distruzione di Barbarossa, che la rasero al suolo nel 1155. Nel Due e trecento conobbe una fase di grande ingrandimento, anche grazie all'attività di una ricca borghesia mercantile; nel 1296 fu fortificata con una nuova cerchia di mura. Mutamenti leggerissimi nel tessuto urbano traghettarono Spoleto; verso età moderna, quando la creazione della "Traversa nazionale'', grande arteria di attraversamento della città, tracciò nell'impianto medievale una ferita profonda. La rinascita culturale data alla seconda metà del Novecento, quando l'istituzione dei Centro Studi 'Al'Alto Medioevo del Teatro nazionale Sperimentale e principalmente, del Festival dei Due Mondi di risonanza internazionale, ha rivitalizzato il grande patrimonio della città.

La città romana è il nucleo di fondazione della città, quello costruito in altura a racchiudere le maggiori memorie antiche di Spoleto. Tra i notevoli resti romani spiccano l'arco di Monterone, attraverso il quale la Via Flaminia entrava in città da sud, e l'arco di Druso, edificato in onore di Druso Minore e Germanico nel 23 d.C. con semplice decorazione a lesene e capitelli corinzi.
La via omonima ricalca il tracciato del decumano romano. Da qui, passata la piazza del Mercato e la via del Palazzo dei Duchi con belle botteghe medievali e banconi antichi ancora in uso, si arriva Ala casa romana.
Tipica nella pianta con atrium, impuvium, due ali e cubicola, era pavimentata a mosaici geometrici di cui alcuni sopravvissuti. Nella città bassa restano grandi resti monumentali: il ponte Sanguinario, oggi interrato, dal quale forse si sacrificavano i martiri cristiani, e il Teatro romano, edificato nell’I secolo e oggi importante scenario per spettacoli e concerti. Accanto, nell'ex monastero benedettino di S. Agata, è accolto il Museo Archeologico nazionale, che accoglie materiali databili dall'età del Bronzo al III secolo d.C:.

Il nucleo medievale nel complesso impianto urbanistico spoletino, è un luogo eccezionale è piazza del Duomo, che poggia su un terrazzamento creato in età romana. La concezione spaziale dell'ampio spazio e della strada d'accesso che si apre a ventaglio con particolare impatto scenografico, è del XII secolo, mentre la movimentata articolazione degli edifici fu delimitata fra Tre e Cinquecento. Sul lato destro, si notano una casa del ‘500 e un sarcofago del III secolo reimpiegato come vasca; a sinistra, l'opera del Duomo e il teatro Caio Melisso.
Il Duomo fu costruito sullo scorcio del XII secolo sii una chiesa precedente, è il centro gravitazionale della piazza, in discesa verso la facciata come la cavea di un teatro romano lo è verso la scena. Sul prospetto romanico spicca il grande rosone e l'imponente mosaico con Cristo benedicente tra la Madonna e S. Giovanni, firmato Solsterno e datato 1207.
Da notare anche lo spoglio campanile, quasi totalmente edificato con materiali romani di recupero, e il bel portate romanico scolpito e solo parzialmente messo in ombra dal portico rinascimentale. Nell'interno a croce, latina si condensano opere d'arte di grande pregio: gli affreschi e la Pietà dei Pinturicchio nella cappella Eroli, la tomba di fra' Filippo Lippi, realizzata dal figlio Filippino; la Madonna bizantina entro tabernacolo d'argento, che sarebbe stato donata a Spoleto dal Barbarossa nel 1185. Sono di grande importanza gli affreschi del presbiterio eseguiti da Filippo Lippi tra il 1467 e il 1469. Notare infine, nella cappella delle Reliquie adorna di una bellissima Madonna col Bambino lignea e la preziosa lettera autografa di san Francesco indirizzata a frate Leone.

Il Palazzo arcivescovile e S. Eufemia ha una storia lunga e complessa, il palazzo dei vescovi di Spoleto, oggi destinato a Museo diocesano. In età siilana, sorgeva al suo posto un imponente edificio pubblico, riadoperato dai Goti di Teodorico e, più tardi, dai Longobardi, fino a essere destinalo a monastero benedettino nel X secolo. Sopra queste strutture, s’innesto il palazzo vescovile medievale, mutato nel Quattro e Cinquecento e, ancora, nel secolo successivo.
Tra le opere conservate all'interno, spiccano il busto di Urbano VIII, opera di Lorenzo Bernini, e l'Adorazione del Bambino di Domenico Beccafumi. Fa parte del complesso la solenne chiesa di S. Eufemia del X secolo e allargata nel XII, in pure forme romaniche: unica chiesa umbra ad avere matronei..

Il Palazzo comunale risale in gran parte al restauro ottocentesco che seguì il disastroso terremoto del 1703,- dell'originaria struttura duecentesca rimane la torre, rialzata nel Settecento. Al piano superiore, in sale ornate alta fine dei XIX secolo, ospita la Pinacoteca comunale, dove spicca un Crocifisso su tela applicata a tavola della fine del XII secolo.

L'acropoli antica, già occupata da un tempio umbro del V secolo a.C. e custodita entro mura nel IV, fu occupata dalla colossale Rocca a sei torrioni per volontà del cardinale Albornoz, che nel 1362 affidò la direzione dei lavori al Gattapone perchè realizzasse una fortezza inespugnabile, il simbolo del potere papale. Rimaneggiata, a più riprese, nel 1817 adibita a colonia penale dello Stato Pontificio rimase prigione fino al 1983. Restauri recente hanno tra l'altro rimesso in luce la complessa orazione con scene cavalleresche della Camera pinta. all'interno della torre principale. A piazza di fronte, la splendida passeggiata e del ponte porta al celebrato ponte delle Torri, fabbricato forse fra il XII e il XIII o anche con funzioni di acquedotto: superato il baratro impressionante aperto tra il colle della Rocca e il Montelucci, grazie a nove poderosi piloni e a 10 arcate.

All'esterno della cerchia muraria, sorsero nel medioevo rilevanti insediamenti religiosi lungo le vie storiche di collegamento tra la citta e il contado, ch rappresenta tra i maggiori documenti dell’architettura romanica spoletina. A sud fu edificata nell’XII—XIII secolo, la chiesa di di S. Pietro luogo di un edificio sacro dei V secolo innalzato per mantenere la reliquia delle catene di san Pietro. La facciata romanica è un capolavoro assoluto nel suo genere per i rilievi, figurativi e simbolici, che decorano le tre fasce marmoree di rivestimento.
Lungo la strada per Norcia si trova la chiesa di S. Ponziano, secondo la tradizione luogo di sepoltura del santo patrono di Spoleto, riprodotto a cavallo sull'arco di ingresso al monastero delle suore benedettine, L'edificio ha un rilevante portale con leoni che poggiano su urne di età romana. Sulla stessa direttrice sorge la basilica di S. Salvatore, interessantissima chiesa paleocristiana con forme affini a quelle dei tempietto del Clitunno cori influssi classici e orientali.
La splendida facciata ha tre bei portali decorati con motivi vegetali, mentre all'interno da notare le colonne doriche di riutilizzo e una croce paleocristiana con monogramma, residuo della più antica decorazione pittorica. La chiesa di S. Paolo inter vineas, invece, fu costruita  nella campagna a sud-ovest della città. Fu rinnovata due volte, nel X e nel XIII secolo, quando fu decorata da un ciclo di affreschi con profeti e storie della creazione.