vacanze a fermo

A Fermo (Marche) il punto di riferimento è piazza del Popolo, nobile salotto buono della città, che supera in splendore tante più famose piazze di città italiane. Portici cinquecenteschi, palazzi rinascimentali, prestigiose istituzioni culturali: la piazza, che coincide al centro della Fermo romana, ha tutte le carte in regola per essere il cuore pulsante della città.
Vi prospettano il Palazzo apostolico, oggi sede comunale, innalzato nel 1532 per accogliere i legati pontifici, e il loggiato di S, Rocco, dei 1528. Nel palazzo dei Priori, caratterizzato dalla presenza di una statua di Sisto V si trova la Pinacoteca civica, dove spiccano le tavolette del polittico di S. Lucia di Jacobello dal Fiore e una preziosa Adorazione dei pastori giovanile di Pieter
Paul Rubens.

Le cisterne romane sono state realizzate attorno alla metà del I secolo d.C., le 30 “stanze” sotterranee un tempo destinate ad ricevere l'acqua piovana prima dell'immissione nell'acquedotto cittadino, formano un insieme affascinante, che merita senz'altro una visita se noti altro per l’unicità del complesso.

Il Museo archeologico è ospitato all'interno di un edificio romano di età imperiale, forse in origine adibito a magazzino. Quanto ai reperti, il Museo espone corredi dalle necropoli villanoviane del territorio, materiali di cultura picena e un buon numero di iscrizioni romane.

Piazzale del Girfalco in età piceno-romana, era la sede dell'acropoli, testimoniata sulla sommità del colle. Lo scenario è spettacolare, con la mole della Cattedrale come sospesa nel verde e nel vuoto, e il panorama sulla campagna cui fanno schermo secolari cedri del Libano. Sorgeva qui l'antica Rocca, abbattuta nel '400.

Il Duomo risale all'epoca paleocristiana, documentata dal ritrovamento di un mosaico pavimentale del V seco¬lo. La facciata romanico-gotica, lievemente asimmetrica, appartiene all'edificio del 1277: opera di Maestri Comacini, ha un portale decorato di rilievi e una statua settecentesca con l'Assunta e angeli sulla cuspide.
L'interno, rifatto nel XVIII secolo, offre molteplici spunti d'interesse, a partire dalle sue opere più antiche: il mosaico pavimentale della chiesa del V secolo e un'icona greco-bizantina dell’XI. Notevole anche la cripta duecentesca, nella quale sostituisce da mensa d'altare un sarcofago paleocristiano. Resti di quell'epoca rimangono anche nei sotterranei del tempio.

S. Agostino si trova al margine ovest del nucleo storico, questa chiesa di origini duecentesche ha mantenuto, nel rinnovamento settecentesco, resti dell'apparato decorativo apposto fra XIII e XV secolo. Al '400 risale anche il ciclo di affreschi gotico cortesi che decorano l'adiacente oratorio di S. Monica.
Da S. Agostino, rientra in centro il nobile corso Cavour, asse favorito delle residenze dei patriziato fermano: meritano uno sguardo il palazzo del Monte di Pietà, trecentesco, e due dimore rinascimentali.