vacanze in sabina
La Sabina (Roma e Rieti) è una terra montuosa, popolata dal popolo dei Sabini dalla prima età del Bronzo, ha come spina dorsale la catena calcarea dei monti Sabini, disposti da nord-ovest a sud-est tra il Tevere e la
Conca reatina.
La catena si prolunga verso l'Aniene, fino monti Lucretíli e Cornicolani, solcati dalle antiche vie consolari Tiburtina e Salaria: la prima era, la via del Sale, che i Romani andavano per il commercio con i porti dell'Adriatico; la seconda, che univa la capitale a Tivoli, era invece la via millenaria della transumanza dall'Appennino verso le pianure tirreniche.
Il paesaggio di questa regione, ricca di acque e di fenomeni carsici, è bello e variabile: aspro e spoglio nelle zone più montuose, ricco di faggete e castagneti dei monti Lucretili dove il terreno è spesso calcareo e scosceso, a anche a tratti sparso di boschi ci macchia rada e coltivato a grano
, viti e ulivi, man mano che l'altitudine diminuisce. Sui colli nella Sabina fin dal X secolo spuntarono tanti castelli,intorno ai quali ingrandirono i paesi, distrutti regolarmente durante invasioni saracene e ungariche.
Il fenomeno ebbe tale estensione continuità da divenire elemento peculiare dell'ambiente, punteggiato di borghi 'di cocuzzolo'e di rocche e strutture fortificate che, nel pacifico rinascimento, si modificarono in palazzi delle famiglie nobiliari romane.
Conca reatina.
La catena si prolunga verso l'Aniene, fino monti Lucretíli e Cornicolani, solcati dalle antiche vie consolari Tiburtina e Salaria: la prima era, la via del Sale, che i Romani andavano per il commercio con i porti dell'Adriatico; la seconda, che univa la capitale a Tivoli, era invece la via millenaria della transumanza dall'Appennino verso le pianure tirreniche.
Il paesaggio di questa regione, ricca di acque e di fenomeni carsici, è bello e variabile: aspro e spoglio nelle zone più montuose, ricco di faggete e castagneti dei monti Lucretili dove il terreno è spesso calcareo e scosceso, a anche a tratti sparso di boschi ci macchia rada e coltivato a grano
, viti e ulivi, man mano che l'altitudine diminuisce. Sui colli nella Sabina fin dal X secolo spuntarono tanti castelli,intorno ai quali ingrandirono i paesi, distrutti regolarmente durante invasioni saracene e ungariche.
Il fenomeno ebbe tale estensione continuità da divenire elemento peculiare dell'ambiente, punteggiato di borghi 'di cocuzzolo'e di rocche e strutture fortificate che, nel pacifico rinascimento, si modificarono in palazzi delle famiglie nobiliari romane.