vacanze a viterbo

A Viterbo (Lazio) il centro storico è un documento di urbanistica medievale che sorprende per la densità e la conservazione. Per comprendere l'importanza che ebbe a quel tempo, quando era un incrocio d’idee e di cultura, basti dire che, nel Duecento, aveva più abitanti di Roma, che risiedevano dentro il perimetro murato dell’XI-XII secolo, di inusuale forma triangolare e aperto da sette porte.
La presenza della sede apostolica, dal XIII al XV secolo, la fece splendida di palazzi, chiese fontane, che la rendono esclusiva per qualità raggruppamento di monumenti. Ottocento anni dopo, il volto antico di Viterbo si consegna completo ai visitatori, nonostante le guerre e lo sviluppo industriale, che l'ha promossa tra i più grandi poli produttivi della regione.

Piazza del Plebiscito fu concretizzata nel ‘200 e da allora è il centro della vita civile. Al tempo di papa Sisto IV della Rovere vi ti innalzato il bel palazzo dei Priori, ora Municipio, con armonioso porticato panoramico e nell'interno decorazioni decorate tra XV e XVII secolo.

La Cattedrale sorge nella nobile piazza S. Lorenzo, la più rilevante della città duecentesca. La chiesa fu innalzata nel XII secolo, secondo la tradizione su un tempio intitolato a Ercole, fondatore mitico di Viterbo, e venne poi più volte rinnovata: la facciata infatti è dei 1570, mentre l'elegante campanile risale al '300 e nella vivace bicromia rivela influssi senesi. Nelle slanciate navate con brano del pavimento del XII secolo, molte le opere conservate, tra le quali meritano attenzione speciale la Madonna della Carbonara.

A palazzo dei Papi molti eventi fondamentali della storia della Chiesa si sono svolti tra queste pareti. Nel Duecento fu sede di Alessandro IV e di Clemente IV, che dalla loggia lanciò la scomunica a Corradino (E Svevia di passaggio sulla Cassia; e altri pontefici vi risiedettero, vi morirono o vi furono eletti in celebri conclavi, conte quello dei 1271, passato alla storia per essere durato ben 33 mesi prima della Annata bianca' che innalzò al soglio Gregorio X. La splendida residenza ponti¬ficia fu eretta tra il 1.255 e il 1267 in forme gotiche, con prospetto molato che si prolunga nella magnifica loggia a sette arcate, con cornice ricca di rilievi e al centro noia fontana quattrocentesca.

Il quartiere S. Pellegrino è un quartiere abitativo duecentesco rimasto esattamente conservato anche nelle funzioni residenziali: ha quasi del miracoloso lo stato d’integrità di questo pezzo di Viterbo medievale, con le torri, le case ingentilite da bifore, ore, i cavalcavia, le scale esterne, le viuzze nascoste, le piazzette e i cortili oscuri. Tra gli angoli più meravigliosi, la piazza S. Pellegrino con il palazzo dég1i Alessandri, abitazione signorile duecentesca coli un portico colonnato e due torri.

I siti archeologici del territorio sono illustrati nel Museo Archeologico nazionale che documenta l'umanizzazione dal Neolitico all'età etrusca, sono ristrutturate attraverso i reperti le strutture e la vita quotidiana di una città dei VII-VI secolo a.C. ed esemplificate tecniche costruttive e murarie. Il Museo civico racchiude una ricca collezione di ceramiche, una raccolta archeologica che vanta origini quattrocentesche e nella quale figura il famoso e raffinato sarcofago romano detto della Bella Galiana. La Pinacoteca espone notevoli dipinti a partire dal Duecento, con grande spazio dedicato alla scuola viterbese tra XVI e XVIII secolo: notare le opere di Andrea della Robbia, Sebastiano dei Piombo.