vacanze a pitigliano

A Pitigliano (Grosseto)  il primo impatto è memorabile: una schiera di case a picco sullo sperone di tufo, come a volere sfidare la legge di gravità; il secondo non è da meno, con il labirinto di viuzze medievali che attraversano le tre strade principali parallele e terminano a strapiombo sulla valle del Lente.
E poi ci sono le vie cave, le camminate nei boschi alla scoperta di necropoli millenarie, i monumenti. Questa cittadina, con Sovana e Sorano, riproduce il cuore della`civiltà del tufo e di quella vitivinicola Doc del noto Bianco di Pitigliano.

$La fortezza degli Orsini, con il palazzo e le piazze di attinenza della fortezza costituisce una parte molto indicativa del centro storico, storia di Pitigliano, iniziata nel XII secolo sotto gli Aldobrandeschi e riesaminata nel 1545 da Antonio da Sangallo il Giovane. Collegato al portale cinquecentesco dallo scenografico percorso ricavato sull'acquedotto sangalliano, il palazzo Orsini, ora della Curia Vescovile, domi na la piazza comitale aumentata da due fontane settecentesche.
Il complesso mescola strutture medievali e spazi rinascimentali ideati dal Sangallo, tra i quali la piacevole piazzetta che dà accesso al Civico Museo Archeologico: reperti dalla necropoli di Poggio Buco e una sezione documentaria intitolata all'attività dei tombaroli ne qualificano il percorso.
Gli ambienti settecenteschi, un tempo destinati a granaio, sono oggi indirizzati al Museo Diocesano di Arte sacra, che espone opere d'arte e arredi originari dalle chiese della diocesi tra cui una bella Madonna col Bambino di Jacopo della Quercia. Di notevole interesse, nel borgo medievale, la visita delle memorie dalla comunità ebraica, che si decise a Pitigliano nel XII secolo lasciando segni duraturi nella cultura e nelle tradizioni locali.