vacanze a volterra

Volterra (Pisa) è tra le città più ricche di cultura di tutta la Toscana e mantiene ben evidenti le tracce del suo leggendario passato: dalla fase etrusca, quando fu a capo di una delle 12 lucumonie,all'età romana e a quella comunale, dimostrata da un tessuto urbano medievale tra i meglio mantenuti d'Italia; fino all'epoca del dominio fiorentino che segnò il lento declino del secoli moderni.
Non di solo passato è fatta la storia di Volterra: è della seconda metà del Novecento. infatti, una fiera ripresa della città in nome del turismo, dell'artigianato e del ritrovamento del patrimonio culturale e ambientale, che ha fatto di questo centro uno dei luoghi più visti del territorio toscano. L'immagine di forza che ne scaturisce ha dovuto sicuramente al fascino arcaico della sita storia millenaria.
Accanto a questo singolare mischiume di passato e presente, si dispiega un territorio che non è da meno: quello delle Colline Metallifere, sfruttate dall'antichità per la ricchezza di miniere, di sale e poi di soffioni boraciferi, da cui ricavare acido borico su scala industriale. Senza scordare l'artigianato dell'alabastro, che con gli Etruschi conobbe vertici artistici elevati e ancora oggi riproduce uno dei volani dell'economia della zona.

Nei pressi dell’antica acropoli, ora presa dalla fortezza medicea, si apre il Parco archeologico Enrico Fiumi, chiamato al direttore del museo Guarnacci che promosse gli scavi archeologici di Vallebuona. Gli archeologi vi hanno messo in luce le fondamenta di due templi etruschi del III e II a.C., frammenti di affreschi e un insieme di cisterne romane in cui spicca la piscina augustea a tre navate con copertura a volta. La porta a Selci, pur facendo parte delle mura medievali, è di origine etrusca come la porta all'Arco e le mura di S. Chiara.

A via don Minzoni, che ricalca la strada maggiore della città etrusca, si trova uno dei più grandi musei etruschi italiani, dedicato all'erudito che nel 1761 donò alla città sua preziosa collezione. Splendida la raccolta delle oltre 600 urne cinerarie volterrane in alabastro, terracotta e marmo; inoltre, ceramiche, stele, oreficerie e molteplici statuette bronzee, tra le quali la bella Ombra della sera filiforme figura affine agli ex voto 'allungati' diffusi in Etruria.
Il Museo dedicati alla lavorazione antica dell'alabastro un'apposita sezione.
In località Vallebuona, a ridosso delle mura medievali, si visitano i resti del teatro romano, a due ordini di scaloni e una capienza stimata di 1700 spettatori, innalzato tra il I secolo a.C. e il I d.C.
Restano distinguibili la scena, il proscenio, la cavea e il portico. Nel settore orientale, in età tardo-antica venne costruito un edificio termale con pavimenti a mosaico.

Per armonia e compattezza architettonica la piazza dei Priori è una delle più belle piazze medie vali italiane, intatta nella struttura e severa nel grigio e ocra delle sue pietre. Vi sorge il più antico palazzo comunale della regione, costruito tra il 1208 e il 1254, con targhe e stemmi in facciata.
Lo fronteggiano il Palazzo pretorio con la torre del Porcellino, il palazzo Incontri e il Palazzo vescovile, che nel XIV secolo accoglieva il granaio della città.

Il Duome, intitolato a S. Maria Assunta, fu benedetto nel 1120 ed ebbe succesivi allargamenti: il primo a metà Duecento, assegnato come la facciata a Nicola Pisano, il secondo nel Trecento. Merita una visita per le opere d'arte mantenute nell'interno a tre navate: pergamo con sculture trecentesche, preziosa Deposizione lignea dei XII secolo, due terrecotte dipinte assegnate ad Andrea della Robbia, un affresco con la Cavalcata dei Magi di Benozzo Gozzoli.
Il Battistero a pianta ottagonale, che un'iscrizione data 1283, mantiene il il fonte battesimale di Andrea Sansovino.

Il Museo dell'Opera del Duomo di Arte Sacra, nell'antico Palazzo vescovile, ha il suo nucleo di sostegno in una collezione di dipinti toscani datati tra i quali da notare la pala di Villamagna, dipinta nel 1521 dai Rosso Fiorentino. Di questo grande esponente del manierismo toscano è anche l'opera più rilevante della Pinacoteca e Museo civico, la bizzarra e 'acrobatica' Deposizione, dipinta nello stesso anno. Le raccolte comunali, preparate nel sangallesco palazzo Solaini, contengono altri dipinti tra i quali figurano opere li Domenico Ghirlandaio, Luca Signorelli, Teddeo di Bartoto.