vacanze a lucca

A Lucca (Toscana) si fa tuffo nel medioevo. Difficile, anche in Italia, trovare una città che abbia mantenuto l'atmosfera del passato meglio di Lucca, tra le più belle e intere città italiane di antica formazione, con un centro storico d’insolito valore per le architetture e le opere d'arte conservate nelle chiese e nei musei.
Quasi un incantesimo, ritmato da un silenzio che nelle grandi realtà metropolitane non rappresenta più neppure un ricordo.

Il centro storico di Lucca è tra i più famosi della penisola, intatto nelle mura che lo circontano ed singolare per concentramento di beni storico-culturali.

Le mura, mai impiegate in un contesto bellico, si sono rivelate mollo più pratici come luogo di passeggio, in seguito all cambiamento messa in atto da Maria Luisa di Borbone. Costruite tra il 1504 e il 1645, si articolano in 12 cortine e 11 baluardi di cotto rosso con funzioni di contenimento del “terrato”-, che sul lato interno assume l'aspetto di un semplice argine erboso.

Nella chiesa di S. Michele in Foro romanico e gotico vanno a braccetto, inevitabile conseguenza della sua lunga elaborazione costruttiva iniziata nel 1070 e proseguita fino al 1383.
Basti pensare che il particolare effetto di unicità della parte superiore della facciata, isolata sopra il tetto, deriva dal mancato compimento della prevista sopraelevazione, e che la colossale statua di S. Michele arcangelo posta al vertice, pur di fattura romanica, finisce per caricare il verticalisnio della struttura, secondo un'esigenza del gotico. Pura matrice romanica rivela invece l'abside, di origine pisana, così come i capitelli delle colonne che dividono le tre navate interne, secondo lo schema basilicale. Nell'interno, notare la bella terracotta robbiana con la Madonna e il Bambino e una S. Lucia in terracotta multicolore del Cinquecento; domina l'altare maggiore un grande Crocifisso su tavola, mentre il transetto destro contiene una tempera di Filippino Lippi.

Palazzo Minsi ha conservato sia l’ornamento originario, comprendente un gran numero di splendenti arazzi, sia gli antichi arredi, per lo più del Settecento, questa dimora nobiliare, oggi sede della Pinacoteca nazionale. La raccolta, il cui nucleo originario viene dalla donazione di Leopoldo II, ultimo duca di Lucca, verte sulla pittura toscana, con gli esponenti più famosi in Beccaffumi, Pontormo, Bronzino e Andrea del Sarto; senza però trascurare l'ambiente veneto, riprodotto dal Veronese e il Tintoretto e dalla scuola di quest'ultimo, non soltanto gli artisti romani, meridionali, lombardi e fiamminghi. Lucca vanta un altro Museo nazionale, quello di Villa Guinigi, preparato nella residenza di Paolo Guinigi, signore della città nel 1400-1430, con materiali archeologici e opere d'arte che spaziano dalla preistoria al XVIII secolo.

A S. Frediano, osservandone la facciata, balza subito all'occhio il grande affresco dell'Ascensione. La vera caratteristica del prospetto risiede però nel suo orientamento verso levante, soluzione imposta dalla vicinanza della cerchia muraria. Pianta rettangolare molto allungata per l'interno, ritmato da due colonnati in gran parte di recupero; la grande fontana lustrale nella navata destra, concretizzata intorno alla metà del secolo XII, si deve sicuramente a più artisti.
Coeva la porzione di pavimento cosmatesco conservatasi nel presbiterio; l'ultima cappella della navata sinistra contiene infine uno splendido dossale in forma di polittico, a firma di Jacopo della Quercia.

Piazza Anfiteatro era un'arena romana (secolo Il d.C.), la cui presenza appare già evidente nella pianta ellittica della piazza. Quando l'anfiteatro cadde in consuetudine, le sue strutture furono inserite nell'impianto urbano medievale, con funzioni a seconda dei casi di residenza, magazzino e carcere.
Sulla piazza presentano negozi e luoghi di ritrovo, che nelle sere d’estate ne fanno uno tra gli angoli più animati e affascinanti della città

Ss. Giovanni e Reparata è un’ antica Cattedrale si trova nello spazio più ricco di memorie della città e tra i più attraenti per la mossa articolazione formata dalla chiesa stessa, dal vicino Duomo e dai bei palazzi che li raccordano. L'edificio è del XII secolo, ma sorge su un'area di intense strati, che riportano alla prima basilica cristiana del V secolo, cui fin da allora era adiacente il Battistero.
Nell'interno, tutte le fasi costruttive sono semplici grazie a un attento recupero del complesso, che mette 'a vista' sia l'interessante area archeologica romana e paleocristiana, sia le strutture medievali su di essa innalzate a più riprese nei secoli successivi.

Duomo di S. Martino, presenta una facciata spettacolare nella sua abbondantissima varietà di decorazioni e figurazioni allegoriche,opera di Guidetto da Como.
Alla seconda metà del Duecento vanno riferite le decorazioni scultorie dei portali, tutte fate da maestri lombardi a eccezione dei rilievi sulla lunetta e nell'architrave di quello sinistro, assegnati a lombarda rivela anche il contemporaneo campanile, mentre datano al secolo successivo i fianchi, ritmati da contrafforti, e l'abside, di derivazione pisana. L'interno presenta pianta a tre navate, con transetto sporgente; il gruppo in controfacciata è opera di un artista lombardo del primo Duecento. Di assoluto rilievo, la tomba di Ilaria del Carretto, capolavoro di Jacopo della Quercia, e il venerato crocifisso ligneo del volto Santo, copia duecentesca di un originale siriaco raccontabile all"Vlll secolo, contenuto entro un prezioso tempietto in marmo di Carrara e porfido rosso, opera di Matteo Civitali.

Lo spazio espositivo, ricavato ordinando una casa-torre del Duecento, il trecentesco corpo centrale e una chiesa sconsacrata, accoglie parati, arredi liturgici e opere d'arte originari dal tesoro del Duomo e dal corredo della chiesa dei Ss. Giovanni e Reparata: tra i pezzi in mostra si segnalano il pastorale di S. Martino con Elemosina del santo, opera di Francesco Matli, la croce in metallo dorato detta de' Pisani e l'Apostolo di Jacopo della Quercia.
Torre Guinigi
La nota peculiarità del profilo urbano lucchese è sicuramente la torre che si alza per 44 m da uno dei due palazzi innalzati dalla casata Guinigi a cavallo tra i secoli XIV e XV, affacciali sull'omonima via d'intenso sapore medievale.

Torre del Lago Puccini è dedicata a Giacomo Puccini, lucchese di nascita, che vi soggiornò dal 1891 alla morte, arrivata nel 1924. La sua residenza è Villa Puccini, al cui stata modificata nell’ interno gli arredi d'epoca, il pianoforte del maestro e la cappella che ne conserva le spoglie danno vita a un’atmosfera, in grado di intenerire non pochi intenditori del musicista. Che non potranno mancare l'appuntamento con il Festival pucciniano, in programma in estiva sulle sponde del lago di Massaciuccoli: questo, il più esteso della Toscana, presenta caratteristiche quasi paludose, che ne fanno l'habitat preferito da circa 260 specie di uccelli.
Il bacino è compreso, insieme alla macchia di Migliarino e alla tenuta di S. Rossore, in un Parco naturale.