vacanze a tharros

A Tharros (Oristano) superbe sono le testimonianze archeologiche e storiche mantenute nell'antico sito in cui sorgeva Tharros, una delle più rilevanti città dell'antico Mediterraneo. Fu fondata dai Fenici che individuarono nel promontorio proteso sul golfo di Oristano una posizione ideale. Quel popolo di navigatori prediligevano infatti le città che, come Corinto, si affacciavano su due mari: uno esterno, esposto alle correnti, e uno interno che concedesse un attracco riparato. Seguirono i Cartaginesi e i Romani, che allargarono l'abitino con monumenti, strutture civili e militari. L'insediamento divenne sede vescovile, ma la fase delle invasioni barbariche lo rese sempre meno sicuro, sino a che la comunità e le autorità non la sostituirono a favore di Oristano. Era il 1070 e Tharros moriva dopo mille ottocento anni di splendore

Dell'antico insediamento si osservano principalmente i resti di età romana, che  risalgono in gran parte all'epoca della dinastia imperiale dei Severi.
Tuttavia si possono notare, sparsi un po' in tutta l'area archeologica, non poche documentazioni anche delle epoche precedenti il percorso interno permette di osservare un cisternone quadrangolare, parte del Castellum aquae, la miracolosa macchina che, grazie a un acquedotto, consentiva di spostare l'acqua in città da una fonte sotterranea poco distante. Si percorre la strada principale, che mette in contatto con il pianoro di Murru Mannu; nel mezzo erano scavate le fognature e vi si affacciavano negozi, taverne, abitazioni. L'anfiteatro, che sorge sulle rovine del Tophei fenicio, era in periferia, forse per timore che le bestie feroci usate nei giochi dell'arena fuggissero. Si osservano poi le mura fortificate, il tempio cartaginese delle semi colonne doriche, le terme, riadoperate dai cristiani, il battistero, il foro.