vacanze ad amalfi

La città di Amalfi (Salerno) segnò l'inizio dell'epoca delle repubbliche marinare, intrecciando già nel X secolo fitti legavi commerciali con il Mediterraneo orientale, tant'è vero che proprio i suoi mercanti iniziarono in Occidente la bussola, fino ad allora conosciuta soltanto dagli Arabi. Una breve stagione tramontata sotto i colpi della nascente potenza pisana, che avrebbe appoggiato i Normanni nel fa tale assedio del 1137. Dopo lunghi secoli di anonimato, Amalfi sarebbe tornata a recitare un ruolo da primo attore nel corso del XIX secolo, grazie alla nascente industria turistica.

Vale la pena di percorre per intero il lungomare di Amalfi, dalla cinquecentesca torre di Amalfi fino al ex convento dei Cappucini dal cui giardino si gode uno tra i più scenografici panorami della costiera.
Prima di entrare nel centro storico, merita un’occhiata il Museo preparato all'interno del Municipio: tra i reperti in mostra figura anche la Tabula amalphitana, che raccoglie le leggi e le  formulate dalla Repubblica marinara tra la fine dell'XI.

Il Duomo si eleva sulla sommità di una monumentale scalinata, in cima alla quale si apre un atrio porticato riedificato insieme alla facciata nel 1889-91; alla sua sinistra, il campanile richiama nel basamento con colonne angolari i modelli di derivazione cassinese, mentre la parte terminale, più tarda  ricorda le torri campanarie delle Cattedrali di Salerno e Caserta vecchia. Sulla destra dell'atrio si apre la bellissima porta in bronzo del Duomo, mescolata a Costantinopoli nel 1095; l'interno del tempio deve l'odierna veste barocca all'intervento di ristrutturazione condotto tra il 1703 e il 1718.
Attraverso la vicina chiesa del Crocifisso, che accoglie il Tesoro del Duomo, si entra alla cripta, impreziosita nei primi anni del '600 da un ricco palinsesto decorativo nel quale risalta l'altare del maestro ticinese Domenico Fontana, decorato da statue a firma di Pietro Bernini e di Michelangelo Naccherino.

Il Chiostro del Paradiso e la valle dei Mulini, ovvero il cimitero degli Amalfitani illustri, costruito tra il 1266 e il 1268 demolendo parte della navata sinistra della chiesa del Crocifisso. Accerchiato da un peristilio di archi intrecciati retti da colonnine binate, il chiostro è reso ancor più suggestivo dal piccolo giardino ottenuto al suo interno. I molteplici corsi d'acqua che confini-scelto nella vallata permisero di insediarvi, a partire dal '200, le prime cartiere del nostro paese, in gran parte chiuse e abbandonate durante il XIX secolo.

La grotta dello Smeraldo collocata lungo la strada per Praiano, deve il suo nome alla mirabile tonalità assunta dalla luce che vi penetra attraverso l'acqua. La cospicua presenza di stalagmiti lascia comprendere che in passato la caverna doveva essere asciutta; è probabile che siano stati le manifestazioni bradisismici a farvi entrare il mare, fermando lo sviluppo delle concrezioni.