vacanze a rossano

A Rossano (Sila), splendide miniature policrome illustrano le pagine del Codex purpureus rossanensis conservato al Museo diocesano, giunto qui intorno al VI secolo.
Fu proprio la consistente presenza di questi religiosi a trasformare il piccolo abitato in uno tra i maggiori centri bizantini della regione, punto di riferimento per i gruppi di origine ellenica e per i molteplici esuli siciliani sfuggiti all'occupazione araba.

La Cattedrale
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Peccato per i tanti restauri che ne hanno stravolto l'aspetto, l'ultimo dei quali resosi indispensabile per correggere ai gravi danni causati dal terremoto del 1836. Inevitabile che l'interno riveli un aspetto assai composito, con il cinquecentesco soffitto a cassettoni della navata impianto decorativo di chiara matrice barocca. Un ricco tabernacolo ligneo protegge la venerata immagine della Madonna Achiropita affresco bizantino.

Il Museo diocesano
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Il museo si visita principalmente per ammirare il già citato Codex pitipitrelis rossanensis, uno tra i più antichi (V - VI secolo) e preziosi evangelari bizantini. Ne restano 188 fogli di sottilissima pergamena purpurea: i testi sacri, scritti in greco con scritture d'oro e argento, sono seguiti da 15 mirabili miniature a doppia pagina, raffiguranti scene tratte dai Vangeli.

S. Marco Evangelista
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La chiesa è una tra le più importanti costruzioni bizantine in Calabria, la cui architettura ricorda la coeva Cattolica di Stilo. L'interno, preceduto da un vestibolo d'epoca più tarda, si articola secondo una pianta a croce greca inserita in un quadrato, divisa da sei pilastri in spazi uguali tra loro; i resti di un affresco bizantino vanno riferiti a una decorazione parietale andata perduta.