vacanze a san giovanni in fiore

Era il 1189 quando l'abate Gioacchino da Fiore fondò, su un altopiano nel cuore della Sila, il Monasterium Florense. La Sua rigida regola, apprezzata da papa Celestino III nel 1196, si diffuse velocemente in tutta la Calabria, tanto che all'inizio del '200 l'antico complesso religioso fu avvicendato da un archicenobio, passato nel 1470 ai Cistercensi. Solamente nella prima metà del '500, però, si sviluppò intorno al monastero il primo nucleo della cittadina di San Giovanni in Fiore (Crotone), conosciuta per l'artigianato e per la produzione di tappeti annodati a mano.

La badia Florense.

Si trova nella parte bassa dell'abitato, modificato nel XVI e nel XVII secolo. Coevo alla costruzione del complesso è l’enorme portale in pietra, con archi a sesto acuto e capitelli a palmette, che si apre sulla facciata della chiesa; la navata interna è conclusa da un'abside sulla quale spicca il motivo delle finestre, forse legato a simbologie sull'età dell'uomo e alle visioni dell'abate Gioacchino. Tra gli altri ambienti del monastero si riconoscono il chiostro, il refettorio, alcune celle e la sala capitolare, cui si entra esplicitamente dalla chiesa. I locali alle spalle di quest’ultima ospitano il Museo archeologico, che documenta la storia, l'economia e le tradizioni dell'altopiano sfilano; in mostra anche 190 scatti del fotografo sangiovannese Saverio Marra.