vacanze a mesagne

Il toponimo di Mesagne (Brindisi) deriva dal termine messapico "Mesania" (città di mezzo) a ricordarne la collocazione a metà strada tra Brindisi e Oria. Il popolo dei Messapi occupò il territorio in cui di lì a poco sorse l'insediamento fra il IV e il III secolo a.C., come documentano le quattro necropoli che sono state portate alla luce. Si succedettero poi a ruota le dominazioni romana e bizantina. La sua particolare posizione mise l'abitato alla mercé prima delle scorrerie saracene, poi di quelle normanne e in seguito delle truppe sveve, dalle quali fu rasa al suolo nel 1256.

Il Castello Granafei e il Museo civico Archeologico.

Manredi, figlio dell'imperatore Federico II, dispose l'immediata riedificazione del castello Granafei, innalzato due secoli prima da Roberto I detto il Guiscardo. Toccò quindi agli Angionini riedificare, l'abitato, ristrutturando la fortezza intorno al 1430 – che fu modificata durante il XVII secolo in dimora baronale – e mantenendo della struttura originaria un torrione a pianta quadrata; degna di nota anche l'elegante loggia rinascimentale. La vicina chiesa di S. Anna è un bell'esempio di rococò pugliese, stile cui fa riferimento, in via Roma, anche la chiesa di S. Maria di Betlemme.
La chiesa fondata sotto i Bizantini (X secolo), deve le sue forme moderne alla ristrutturazione del 1653; la facciata si presenta singolarmente affollata di statue, mentre l'interno contiene un prezioso Crocifisso  cinquecentesco. L’antistante Museo Civico Archeologico Ugo Granafei accoglie reperti che spaziano dall’età del bronzo al medioevo, compresa una grande collezione di monete greche e romane.